Kaká: "Il mio nome nella storia del Milan"


"E' stata una stagione perfetta, abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati: il quarto posto in campionato e la vittoria in Champions League. Sono davvero molto felice, contentissimo, ma anche un po' triste perchè finisce la stagione ...
Alzare la Coppa al cielo è stata una sensazione unica, incredibile, difficile da spiegare con le parole . E' stato bellissimo, spero che questo trionfo sia il primo di una lunga serie. Il Milan ha una grande storia in Italia, in Europa e nel mondo. Questo club e questa società daranno ancora tante soddisfazioni a noi, ai tifosi e a tutto l'ambiente. Ne sono certo.
Il discorso di Carlo Ancelotti ieri alla festa a San Siro è stato toccante, affettuoso, bello. Il Mister si merita questa vittoria per tutto quello che ci è successo e per come l'ha affrontato. Lui è davvero un grande allenatore e anche un grande uomo.
Il titolo di capocannoniere della Champions mi fa felice. Non è il mio compito fare gol, ma vincere la Champions ed essere miglior marcatore è una bella cosa . Io ho sempre detto di voler far parte della storia di questa squadra. Penso che adesso il mio nome ci sia per sempre, in questa squadra e nella Champions. Nella Bibbia c'è un passaggio particolare in cui si dice che 'Dio ci dà più di quanto pensiamo e quanto diamo'. Ecco, essere il miglior marcatore è più di quanto pensassi. Credevo nella vittoria della Champions ma non pensavo che l'averi fatto da capocannoniere.
A proposito del mio rapporto con la fede, nella Bibbia ha sempre trovato forza e conforto quest'anno. C'è un altro passaggio in cui c'è scritto che 'Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti' . Per noi quest'anno è stato così. Nessuno credeva in noi, dicevano che eravamo vecchi, deboli e scarsi. Io penso che Dio ci abbia fatto vincere per svergognare i forti.
Nello spogliatoio ci sono giocatori e uomini di grande esperienza, oltre che bravi . Maldini, Billy, Gattuso, ma anche Seedorf, in qualche modo anch'io, siamo sempre stati attenti all'umore del gruppo, a non perdere la fiducia. Così abbiamo superato i momenti più duri.
Il Pallone d'Oro? Ho sempre detto che vincere un premio individuale sarebbe la diretta conseguenza del lavoro della squadra. Io il mio lavoro l'ho fatto, adesso saranno i critici, i giornalisti, i tecnici a giudicare".