L’Italia di Donadoni sale di Toni


Battuta la Scozia a Bari con doppietta dell’attaccante
Bari, 28 mar. - L’Italia liquida la Scozia con un netto 2-0 e ritorna in corsa per la fase finale dell’Europeo che si disputerà tra Austria e Svizzera nel 2008. Tira un grosso sospiro il c.t. azzurro Donadoni: la partita contro gli scozzesi, definita a ragione un’“ultima chiamata”, è stata brillantemente (almeno nel risultato) superata.

A dire la verità una grossa mano l’ha data proprio la squadra ospite: nonostante la Scozia si presentasse al San Nicola tirata a lucido, prima nel girone (ma con una partita in più) insieme alla Francia, con il sostegno di circa 4000 tifosi, vestita con una elegante maglietta disegnata appositamente dallo sponsor tecnico (italiano) per l’evento, i ragazzi allenati da Mc Leish hanno deluso. Buffon ha fatto da spettatore, grossolani alcuni errori tattici in fase difensiva (soprattutto sul primo gol di Toni nato da un calcio piazzato), poca “cattiveria” agonistica solitamente tipica delle squadre britanniche (buona la direzione di gara del belga De Bleeckere che non ha dovuto estrarre nessun cartellino).

Meglio per l’Italia che ha così potuto fare il suo gioco: senza Totti e Pirlo capaci di inventare la giocata, Donadoni ha puntato su una linea mediana ricca di “quantità” e composta da Gattuso, De Rossi, Perrotta e Camoranesi con Di Natale pronto a suggerire per Toni. Proprio il bomber viola ha sbloccato la gara alla prima vera occasione: punizione di Oddo al 12’ dal vertice dell’area, anticipo secco sul difensore e zuccata vincente. La partita a questo punto si è addormentata: la Scozia non ha prodotto alcuna reazione se non nel finire di tempo con un paio di insidiosi tiri-cross, l’Italia ha tolto il piede dall’acceleratore in attesa del riposo.

La ripresa si è aperta con due clamorose occasioni fallite da Di Natale che, dopo aver saltato in velocità gli statici difensori scozzesi, si è fatto ipnotizzare dal portiere Gordon. A chiudere la pratica ci ha pensato ancora Toni al 70esimo: Gattuso ha recuperato un pallone a centrocampo e lanciato Camoranesi, perfetto l’assist al centro dell’oriundo, precisa la schiacciata ancora di testa dell’attaccante.

Con questi tre punti l’Italia arriva a quota 10 in classifica e si avvicina a Francia, Scozia e Ucraina che la precedono a 12: nel prossimo turno previsto per il 2 giugno, gli azzurri faranno visita alle isole Far Oer mentre la Francia se la vedrà con l’Ucraina.

Marca: Ronaldinho ha un piede e mezzo nel Milan

MADRID - Ronaldinho "ha un piede e mezzo nel Milan": lo sostiene oggi in prima pagina il quotidiano sportivo Marca. Al Barcellona sta sfuggendo di mano la questione sul rinnovo del contratto del campione brasiliano e l'offerta del Milan "é imminente". Ad accendere l'allarme le frequenti visite di Roberto de Assis, fratello di Ronaldinho, a Milano. "Berlusconi - srive Marca - ha in mente di fare un'offerta al Barcellona il prossimo mese e per il momento non vuole far fronte alla clausola di rescissione del contratto del calciatore". La squadra azulgrana, da parte sua, vuole incontrarsi con de Assis per iniziare una negoziazione del contratto, attualmente in scadenza nel 2010, da rinnovare fino al 2014, ma "può essere tardi". "E' tutto tranquillo, va tutto bene e non ci sono motivi perché qualcuno stia nervoso" aveva dichiarato ieri de Assis al quotidiano sportivo, ma a quanto pare il clima che si respira intorno al Camp Nou non è proprio dei più sereni: "il club trema e teme la reazione dei tfosi", avverte il quotidiano As, mentre Rijkaard, intervistato dall'agenzia Europa Press, ha detto di Ronaldinho "spero con tutto il cuore che rimanga, lui ha sempre detto di essere felice qui".

L'ungherese conquista vittoria e leadership a Jerez, beffando sul traguardo il pilota Derbi. Terza piazza per lo spagnolo Hector Faubel. Ancora una domenica sfortunata per Mattia Pasini

Bottino pieno per Gabor Talmacsi a Jerez dove è andato in scena il secondo appuntamento iridato 2007 del Motomondiale. L'ungherese del team Bancaja Aspar non solo ha vinto il Gran Premio di Spagna dell'ottavo di litro ma si è pure portato in testa alla classifica piloti, complice il terzo posto di Hector Faubel. Per lui si tratta della quarta vittoria in carriera. Il pilota Aprilia ha bruciato al traguardo per soli 14 millesimi Lukas Pesek che ha giocato di strategia per tutta la corsa: passato in testa solo nell'ultimo giro con un sorpasso millimetrico carena contro carena, il centauro Derbi non è però riuscito a stare davanti fino alla bandiera scacchi.

Domenica ancora sfortunata per Mattia Pasini che, dopo aver firmato la pole, è stato abbandonato dalla sua Aprilia addirittura nel giro che porta i piloti dai box alla griglia prima del via. Il romagnolo è rimontato in sella alla seconda moto e si è posizionato dietro a tutti: scattato alla grande, Pasini ha subito rimontato portandosi in nona posizione in un solo giro, ma, in quello successivo, non ha potuto niente contro l'incauto Bradley Smith che, grazie ad un'azzardata staccata, ha messo ko entrambi. Fuori dai giochi anche Simone Corsi che però ha fatto tutto da solo, forzando un po' troppo. Miglior azzurro in pista Lorenzo Zanetti, decimo, che ha preceduto Stefano Bianco e Andrea Iannone. Un punticino anche per Simone Grotzkyj.

Lorenzo, Profeta in Patria


Lo spagnolo infuoca il pubblico di casa vincendo a Jerez davanti al connazionale Alvaro Bautista e al nostro Andrea Dovizioso

Costretto al silenzio dopo essere rimasto a bocca asciutta in 125cc, il pubblico di casa scatena l'inferno alla fine della gara della quarto di litro. Sul circuito di Jerez trionfa infatti Jorge Lorenzo che firma così la sua seconda vittoria stagionale, confermandosi al comando della classifica piloti a punteggio pieno. Lo spagnolo del team Fortuna Aprilia ha tagliato il traguardo davanti al connazionale Alvaro Bautista e al nostro Andrea Dovizioso, ma per una volta non è stato dominio.

Partito dalla pole, Lorenzo ha mantenuto il comando della gara per un solo giro prima di cedere lo scettro all'italiano su Honda: se in un primo momento si è pensato ad una strategia attendista, nei giri successivi è apparso evidente ad un po' tutti che per una volta lo spagnolo non era imbattibile. E allora sotto un po' tutti, fino a quando dopo metà gara Lorenzo ha rialzato la testa e a dargli fastidio sono rimasti in due, i piloti poi saliti sul podio.

Buon quarto piazzamento finale per il sammarinese Alex De Angelis, tra gli italiani a punti Fabrizio Lai, arrivato 11°, nonostante sia stato costretto ad un passaggio ai box per una partenza anticipata, e Alex Baldolini, 13esimo.

Rossi, Digiuno Finito!


Valentino Rossi torna Re della MotoGP. Dopo essere rimasto a secco per 5 Gran Premi di fila, il pesarese della Yamaha trova la vittoria proprio in Spagna rovinando la festa all'idolo di casa Dani Pedrosa, secondo a 1"246. Partito decisamente bene dalla seconda posizione in griglia, il pilota di Tavullia ha bruciato subito la concorrenza superando lo spagnolo e imponendo a tutti un ritmo eccezionale. Accumulando giro dopo giro un vantaggio difficile da recuperare, il Dottore è volato verso il 59° successo in carriera grazie ad una gara perfetta che lo ha visto in fuga fino alla bandiera scacchi, complice una Yamaha che non lo ha mai abbandonato e che ha mostrato tutta la sua competitività con il terzo posto di Colin Edwards.

Non possono certo dirsi soddisfatti gli altri piloti italiani in gara, entrambi in grande difficoltà. Marco Melandri ha limitato i danni chiudendo ottavo alle spalle di un Nicky Hayden sempre più in crisi, peggio è andata a Loris Capirossi finito dodicesimo in sella ad una Ducati che sembra congeniale al solo Casey Stoner. Deludente nella prima parte di gara l'australiano, che perde la leadership in campionato a favore di Rossi e viene agganciato a 36 punti da Pedrosa, ha poi dato spettacolo con una rimonta che lo ha portato quinto stretto nella morsa iberica di Toni Elias e Carlos Checa.


Kobe Bean Bryant (nato a Philadelphia il 23 agosto 1978) è un cestista statunitense della NBA, considerato tra i più talentuosi giocatori attuali, nonché indicato da molti come l'"erede" di Michael Jordan.
Bryant è figlio dell'ex giocatore Joe "Jellybean" Bryant, che disputò sette stagioni in Italia fra Rieti, Reggio Calabria, Pistoia, Reggio Emilia e Milano, e sua moglie Pamela Cox, sorella del cestista John "Chubby" Cox.
All'età di 18 anni, dopo una carriera spettacolare alle high school in un sobborgo di Philadelphia, Lower Merion, Bryant si dichiara "sceglibile" per il draft NBA.I New Jersey Nets lo avrebbero voluto scegliere alla chiamata n°8 se non chè Bryant dichiarò che non avrebbe mai giocato per quella squadra. Infatti, nonostante la giovane età, l'inesperienza e il carattere introverso, il grandissimo talento di Bryant esplose immediatamente, impressionando lo staff della squadra durante il primo provino con i Los Angeles Lakers e nel secondo provino, voluto da Jerry West distrusse nell'uno contro uno Dontae Jones, giocatore di spicco della stagione NCAA,convincendo West a sceglierlo.Poco dopo essere stato scelto dagli Charlotte Hornets alla chiamata n° 13 il giorno del draft venne scambiato con i Los Angeles Lakers in cambio dei diritti su Vlade Divac. Per Bryant fu uno shock sentire il proprio nome alla chiamata n° 13 in quanto non era a conoscenza dell'accordo tra Jerry West e gli Hornets.
La carriera NBA di Bryant dopo la high school è stata eccezionale. All'età di 27 anni, Bryant ha già vinto numerosi trofei individuali, è stato scelto per il migliore quintetto ideale NBA più volte, ed è considerato uno dei più forti giocatori in circolazione.
Bryant ha vinto tre titoli NBA con i Lakers, nel 2000, 2001 e 2002 (three-peat), insieme a Shaquille O'Neal, con il quale i rapporti sono sempre stati altalenanti, sotto la guida dell'allenatore Phil Jackson. I Lakers sono arrivati alle finali nel 2004, dove hanno perso contro i Detroit Pistons. A seguito della sconfitta, Bryant decise di testare il mercato dei free agent, ma il 15 luglio 2004 ha siglato un rinnovo con i Lakers per sette anni, per la cifra di 136,6 milioni di dollari.
Il 22 gennaio 2006 ha stabilito il secondo miglior punteggio di tutti i tempi in una singola partita nella storia NBA, segnando 81 punti contro i Toronto Raptors, guidando i Lakers alla vittoria per 122-104 (significativo il fatto che i Lakers stessero perdendo all'inizio: ciò valorizza ancor di più la sovrumana prestazione di Bryant, ottenuta per far vincere la propria squadra); la prestazione di Bryant ha visto segnare 21/33 da due punti, 7/13 da tre punti e 18/20 ai tiri liberi, ai quali vanno aggiunti 6 rimbalzi, 2 assist, 3 palle recuperate ed 1 stoppata. La sua prestazione è seconda solo ai 100 punti messi a segno da Wilt Chamberlain il 2 marzo 1962 con i Philadelphia 76ers contro i New York Knicks. Inoltre ha chiuso la stagione segnando 35.4 punti a partita, il che lo proietta nella top 10 per punti a partita segnati in una stagione, secondo solo a Michael Jordan e naturalmente a Wilt Chamberlain. Nel luglio 2006 è stato operato ad un ginocchio, pertanto è stato costretto a saltare i mondiali di pallacanestro che si sono tenuti in Giappone tra agosto e settembre.
Lo stile di gioco di Bryant, spettacolare e veloce, il suo bell'aspetto e la sua correttezza sul parquet, lo hanno reso uno dei giocatori NBA più amati in patria e nel mondo. Parla correntemente l'italiano, per aver passato gran parte della sua infanzia in Italia, dove suo padre giocò per sette stagioni tra A2 e A1.